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Diventare è essere

 

5 marzo 2007



La presenza attiva in Terra del proprio essere superiore (di chi abitualmente opera dove si decide il cammino da percorrere e quindi lo scopo della vita terrena) è (per se stessi) certezza di una avvenuta trasformazione; della fusione che avviene tra l'uomo ed il suo essere superiore quando proprio l'uomo sa riconoscerlo e vi si identifica. Un passaggio che quando avviene segna una svolta per adempiere a compiti particolari che vanno oltre le normali capacità dell'uomo in quanto tale.
Non si tratta di un risveglio o di un cammino tendente alla personale realizzazione come essere che deve assolvere al perché della sua incarnazione, si va ben oltre: serve ad edificare, a costruire basi capaci di reggere novità che segnano profondi cambiamenti a livello globale e collettivo.
Si tratta di dar modo ad altri di poter seguire analogo cammino contribuendo così ad un cambiamento radicale nelle specie quando è opportuno che lo stesso si verifichi.
Si tratta di dare corpo a chi, vivo in reami più profondi, può manifestare la sua presenza non invasiva ma concepita e concordata; concordata col suo stesso essere terreno, l'uomo, che per sue capacità concepisce e percorre un cammino che lo porta proprio alla identificazione nel suo essere più profondo (che è esattamente chi vuole estrinsecare un ruolo innovatore ed esemplificativo nella realtà umana dove va a manifestare la sua presenza).
 
Essere consapevoli del passaggio (che si compie quando si decide di dare corpo a tale nuova manifestazione) per l'uomo è fondamentale; perché così è se lo diventa.
Viceversa, qualora mancasse questa consapevolezza, sarebbe solo qualcosa di occasionale che non potrebbe perdurare; non potrebbe perché in caso contrario l'uomo (non essendo consapevole) diverrebbe vittima di un sopruso da parte di chi possedendolo suo malgrado si macchierebbe di un crimine che lo precipiterebbe nella condizione di cui ha abusato.
 
La presa di coscienza del passaggio non deve essere rinuncia verso di sé, di chi si è a favore di una manifestazione di un grado superiore della coscienza, ma identificazione nella stessa attraverso vari momenti di crescita ed adattamento che portano ad una completa trasformazione per assolvere a ruolo e compiti.
 
Ci si rende conto di essere diventati diversi allorché lo si constata, non perché lo si vuole diventare; se così fosse si sarebbe ancora alla ricerca di chi si ipotizza si possa essere ma che non rispecchia una vera e costituita realtà.
Diventare (per chi diventa) è essere.