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Attrattori

18 aprile 2008



 
L'attrazione che rende capaci è la manifesta facoltà che consente di sopperire ai propri bisogni. Così come attratti si rimane ancorati al flusso nuovo che la vita esprime, parimenti si è attrattori di ciò di cui si ha bisogno perché viene generato dal flusso stesso.


Diventare attrattori, che è ciò che maggiormente interessa, dipende dalla maturata condizione che lo consente. Se si è centrati nella nuova vibrazione diventa automatico, spontaneo.
Unica condizione saper alimentare l'attrazione: rendendola costante senza disperderla in stati emozionali che fanno perder capacità perché precipitano in vibrazioni che non hanno le stesse caratteristiche.


Nel nuovo flusso saper attrarre è conseguenza allo stato d'essere che implicitamente consente di potersi esprimere in funzione del ruolo e di ciò che occorre definire. Una struttura che si autocostruisce in funzione di ciò che la struttura stessa deve esprimere e sostenere. Una realtà questa che, attinente al nuovo modo di essere, non trova ancora riscontro nella consapevolezza di chi non abituato va gradualmente sperimentandola.


L'uomo nuovo, chi con capacità è in linea con la nuova Terra, ha a disposizione tutto ciò che gli occorre per costruire una realtà basata su valori di universalità interspaziale così che la società che ne consegue possa essere all'altezza di partecipare ad impegni di natura costruttiva nei confronti di mondi che mancano proprio del supporto che la società terrestre può fornire loro. Così come è stato fatto da altri nei confronti della Terra in un mutuo soccorso che tiene conto delle singole realtà ambientali lasciandole libere di esprimersi e migliorarsi senza però perdere di vista ciò che più conta, e quindi il riconoscimento di sé nella profondità dell'Essere che si è.


Per andare però sempre più nel concreto, poiché azione ed intenzione devono procedere di pari passo, occorre che avvengano passaggi dimostrativi (essenzialmente a se stessi) di ciò che via via si diventa dando capacità. Per, evitando disillusioni, essere anche operativi e quindi di supporto per l'opera comune che si sta portando avanti sulla Terra. Immaginare che singolarmente si sia capaci senza interazione con altri (e nel pianeta ed oltre) è già un venir meno al principio di universalità su cui si basa il progetto uomo nuovo nella nuova Terra.
Interazione che avviene in maniera spontanea perché basta rimanere (saperlo fare però) nel flusso che energizza la nuova realtà e tutto si predispone in maniera automatica affinché soddisfi un nuovo modo di essere che ha come caratteristiche basilari la capacità nella trasmissione nel pensiero (senza doverlo decodificare da qualunque parte provenga, anche se completamente al di fuori della realtà umana ma nemmeno nei confronti di chi ricevendolo lo fa suo proprio perché automatismo implicito) e di sapersi spostare volontariamente di dimensione per essere presente dove la propria opera occorre per quel che c'è da fare. Tecnologie queste (se si vuole) superiori rispetto a qualunque prerogativa umana, solo sensi del tutto comuni per l'uomo nuovo.


Sapersi spostare di dimensione fa anche parte di un progetto più ampio di partecipazione a ruoli interplanetari che vanno eseguiti in maniera unitaria assieme ad altri fratelli cosmici per assieme agevolare la vita a manifestarsi in un modo sempre più profondo ed universale come concetto e sintesi. Anche se in maniera graduale perché attualmente il vero compito è proprio sulla Terra dove addirittura altri, non terrestri ma capaci di viaggiare tra i mondi, sono di sostegno anticipando di fatto ciò che sarà possibile fare all'uomo nuovo.
Basta sapersi proiettare per riuscirvi, basta essere capaci di perdere aderenza con la fisicità per rendersi conto che l'uomo fisico è in una dimensione dove ha piena capacità se l'uomo animico si sposta per compiere lavori che non implicano la fisicità. Essere contemporaneamente in più dimensioni è solo un fatto di maturata coscienza e, quando si è in grado, non esiste il problema del dove sono perché la coscienza (ormai capace) non si interroga ma agisce in base a ciò che deve realizzare.
Il problema sussiste solo quando, non conoscendo la via (che è energetica), si immagina come potrebbe essere uno spostamento dimensionale intendendolo (o partendo dal punto di vista) fisico.


Anche la fisicità cambia, ma solo perché il corpo si adegua ad essere lasciato libero per così valutare e scoprire le sue alte qualità di rigenerazione se quello è il tema da approfondire. Gradualità comunque inerenti alla multidimensionalità dove, non essendo possibile sbalzi destabilizzanti, la progressione riguarda l'insieme. Non può mai essere limitata ad una singola dimensione la quale (nell'insieme di cui è parte) non può oltrepassare certi limiti se tutto l'insieme non lo consente; perché a sua volta sta svolgendo analogo processo che si sviluppa in funzione del piano di appartenenza e di capacità.


Essere capaci nel fisico comporta un'accresciuta consapevolezza nell'animico a livello di fisicità, ma questo è per l'appunto il passaggio in corso. Quello su cui bisogna concentrarsi per, rendendolo esecutivo, essere presenti ed agenti nella nuova realtà.
Acquisire capacità è proporzionale all'impegno che si profonde. Nel senso che più si è stabilmente presenti sulle vibrazioni animiche, più le stesse entrando in circolo consentono di essere in maniera funzionale alle possibilità che offrono.