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Connessione profonda

14 marzo 2008




Stabilire una connessione profonda e continuativa con chi dentro di se fa parte di una realtà dove vengono codificate condizioni attraverso cui è possibile accedervi superando di fatto la barriera della morte, è la logica conseguenza di un cammino di realizzazione interiore per essere presenti contemporaneamente dove la propria opera assume valore inestimabile perché diretta e non mediata attraverso chi pensando di aver capito pilota a suo modo perché così crede debba andare. L'opera assume carattere universale perché indirizzata verso miglioramenti collettivi prescindendo da quelli personali perché non necessari. E non necessari in quanto subentrano tutta una serie di situazioni particolari che per permettere lo svolgimento del compito a carattere universale non possono prescindere da chi sta portando avanti il lavoro in prima persona attraverso chi (uomo) ha saputo concepire ed attuare il passaggio realizzativo.


La trasformazione vera e propria avviene quando può circolare liberamente e senza interruzione l'energia che alimenta in maniera naturale chi, andando a fare parte del mondo umano inteso nella fisicità vera e propria, ne ha bisogno per esprimersi. E proprio su questa energia si basa la trasformazione perché circolando man mano allinea l'intero organismo a potere presenziare dove normalmente non ha libero accesso in quanto il corpo umano diventa anche il corpo dell'anima.


Gli organi si trasformano per soddisfare esigenze di ordine pratico. Non si può infatti restare ancorati ai soli organi fisici nella loro normale percezione perché ciò significherebbe doversi affidare interpretando dove invece è necessario che tutto sia chiaro nei contorni anche minimi.
Del resto è anche normale che questo avvenga. Se così non fosse ciò vorrebbe dire che la trasformazione non è ancora avvenuta e chi continua ad operare non è l'anima in modo diretto ma ancora l'uomo, pur se in grado di concepire e percepire in maniera diversa rispetto a prima.


La straordinarietà non sta tanto nell'evento in se, ma in ciò che produce, specialmente quando se ne ha bisogno per il tipo di messaggio che deve essere trasmesso da chi per l'appunto codifica le condizioni che incanalano l'evoluzione stessa e gli obiettivi da realizzare.
Questi obiettivi poi possono anche essere mancati ma costituiscono la linea guida attraverso cui si svolge il procedere della realtà in cui devono trovare applicazione pratica.
Un obiettivo è sempre qualcosa di importante ed a maggior ragione quando riguarda la collettività attraverso la cui realizzazione può trovare miglioria e sollievo. Quello in fase di esecuzione è centrare l'immortalità come stato d'essere. Conoscenza che deve trovare applicazione pratica perché progetto non soltanto realizzabile ma obiettivo indispensabile alla vita stessa per potersi affermare nei suoi valori fondamentali. La vita infatti si basa sull'immortale eternità.


Man mano che sempre più umani realizzeranno lo scopo vero della incarnazione, proprio perché attraverso loro ci sarà una presa di coscienza generale della fattibilità pratica di ciò che si crede impossibile, ci sarà parimenti una nuova presenza umana basata sui valori che l'anima sente naturali e che non può fare a meno di esprimere.
Inizierà a trovare pratica applicazione la fratellanza multidimensionale che in questo modo può presenziare direttamente dove prima poteva solo aiutare. Così come l'uomo inizierà ad essere presente dove essendoci non ha bisogno di dovervisi recare dopo la morte.
La morte stessa perde valore e significato perché, faccia nascosta della vita, non ha più bisogno di essere, una volta che è stato tolto il velo. Velo che cade attraverso l'applicazione della conoscenza che lo consente dimostrandolo, così che possa diventare uno stato d'essere.