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Cuore

21 aprile 2008



La sola ragione non basta, bisogna centrarsi nel cuore; bisogna portarsi nella vibrazione del cuore, seguirne il ritmo. E non è sufficiente comprendere, bisogna eseguire l'azione che lo rende possibile.
Tale azione consta di tre fasi. La prima per intercettare l'energia animica (e per farlo occorre sapere come fare e dove si trova esattamente). La seconda immettersi (e quindi risuonare) sulla stessa frequenza lasciandosi “accordare”. La terza imparare a permanere in modo stabile in tale frequenza, così da inserirsi gradualmente non come osservatore ma come operatore.


L'opportunità umana è molto importante. Da un lato serve all'uomo che ha la possibilità di inserirsi in un contesto più profondo dell'esistenza, dall'altro (visto che l'uomo ha un corpo idoneo ad una certa fisicità) si possono coinvolgere le vibrazioni fisiche in un processo che le può vedere in grado di adeguarsi ad accresciute capacità dell'uomo stesso. Per essere in linea con i compiti che via via l'uomo può assumere e svolgere.
La struttura fisica umana è già da tempo predisposta al contatto con le vibrazioni animiche (ed infatti periodicamente si è verificato che esseri speciali abbiano segnato vie da seguire), ora deve diventare capacità collettiva. Ciò che conta è la catalizzazione su larga scala così che in tanti possano contemporaneamente cambiare il loro stato agevolando la vibrazione stessa a realizzare un nuovo progetto. Nuovo per la Terra ed adattabile alla stessa provando a migliorare i risultati ottenuti altrove.


Il punto critico è sempre la coscienza che, guardiana di se stessa, non lascia filtrare le vibrazioni animiche per cui (anche se la pervadono) le rifiuta essendo a lei sconosciute; non sa come farle sue, quando addirittura non sa che esistono e che in questo momento le possono offrire grandi opportunità.


Tornando al primo punto la sua importanza è del tutto evidente, senza non si può procedere oltre.
La gradualità nel procedere però è data anche dalla visione completa che si ha fin dall'inizio per evitare che possano insorgere barriere psicologiche ad ostacolare il necessario contatto per paura del dopo (di ciò che si ignora). Il dopo infatti è già chiaro in quanto la realizzazione di questa azione immette l'uomo in un nuovo stato d'essere che gli consente di partecipare a scopi che non riguardano la Terra soltanto; anche se la vedono partecipe di progetti di trasformazione e crescita nei confronti di altri cui può offrire le sue capacità. E ciò che conta è l'esperienza diretta perché da sola chiarisce ciò che potrebbe non essere ben compreso. Inoltre da capacità perché, una volta provato, si sa come approcciare la vibrazione animica.


Il processo è estremamente semplice, ma va effettuato. Effettuato e praticato, per evitare che avendo capito si pensi di esserne automaticamente capaci. Si tratta anzi di lasciar da parte la razionalità e di addentrarsi nella esperienza diretta senza frapporre i mille ostacoli che la razionalità stessa crea mentre elabora delle possibilità. Bisogna rivolgersi direttamente alla vibrazione animica (sapendo che esiste e che è possibile contattarla) per darle la possibilità, accettandola, di far parte di un “territorio” normalmente a lei precluso; quando ancora lo stesso non è informato di tale possibilità (né uniformato).
L'accettazione a ciò (l'intima accettazione a volere sperimentare) è condizione che consente una reciprocità istantanea (tra chi esegue la pratica e la vibrazione animica) perché apre a vibrazioni che per questo non incontrano ostacoli.


Bisogna portare la propria attenzione (la propria vigilità o coscienza come dir si voglia) in un punto ben preciso che, in apparenza fisico, è una vera e propria porta cui vanno tolti i sigilli per consentire il flusso dell'energia in maniera funzionale alla trasformazione che si deve realizzare.
Togliere i sigilli significa porre l'attenzione a volerlo fare ben consapevoli di ciò che si sta facendo perché si da inizio ad una fase irreversibile di trasformazione. Una volta che l'energia animica entra in circolo non è più possibile esser quelli di prima perché coscienza, psiche e corpo vengono “contaminati” da radiazioni che hanno il compito di produrre determinati effetti.


Dire che l'uomo è da tempo predisposto a questo è un dato di fatto perché nella non vigilità (durante il sonno) sperimenta in tal senso.
Il punto quindi è la consapevolezza che manca alla coscienza di questo suo stato con in aggiunta una novità che riguarda il corpo fisico: viene coinvolto in un'azione che normalmente lo vede solo come partecipante passivo e con minime possibilità di adattamento. Coinvolgendo direttamente il corpo (quello stesso corpo che bene o male si fida dell'uomo di cui è parte), l'uomo diventa un tramite attivo ed importante della sua (del corpo) trasformazione.


C'è un punto al centro di sé, del proprio essere fisico, dove si intersecano forze diverse che generano un certo magnetismo che assembla corpo e coscienza; così che la coscienza sia sempre presente al corpo quando c'è vigilità. Questo punto, che è all'interno del cuore energetico e cioè all'altezza dello sterno (mentre normalmente funziona solo per consentire un flusso da e verso l'esterno), ora deve essere aperto completamente. Cosa che lo rende un vero e proprio sole che esercita un nuovo magnetismo nel fisico tramite l'energia che sprigiona. Si tratta di togliere l'involucro che gli è di protezione e che evita che le sue radiazioni possano coinvolgere chi non preparato ne avrebbe a risentirne sia nel fisico sia nella psiche.
Togliere l'involucro è semplicissimo: basta volerlo fare centrandosi su tale punto.
Infatti, visto che si sta parlando di qualcosa di non fisico, si tratta solo di sapere come approcciare determinate condizioni per far sì che generi l'effetto sperato; cosa che è però il risultato di applicazioni consolidate e che non presentano rischi.
L'unico rischio, se così lo si può definire, è il non ritorno: la non possibilità di far rientrare o eliminare le radiazioni che il sole interiore produce per l'immediata trasformazione che esse generano.


E si genera un ambiente nuovo, svincolato da tutti i pensieri perché il processo è animico vibrazionale e non mentale. Si riparte da zero in linea con gli intenti che l'anima (o questo “sole fisico”) vuole realizzare quando offre all'uomo tale possibilità. Rinascendo al se terreno l'uomo diventa il sé che non muore e che opera per fini universali.