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Mente

27 marzo 2008




Discernere tra il reale, il quotidiano e l'immaginario può anche rappresentare un problema pur se in apparenza così non sembra. Perché la realtà, quella personale, è tutto ciò assieme; e non sempre è facile districarsi tra i propri pensieri se non si è centrati su qualcosa di specifico. E anche quando è così capita di distrarsi perché attratti da altro che, interno o esterno che sia, richiama l'attenzione.


Essere in uno stato di vigilità costante così da poter discernere sempre con coerenza e capacità è praticamente quasi impossibile. Ciò presupporrebbe un'attenzione ed una centratura tali da ritrovarsi immessi in un altro ambiente; dove il tempo perde valore e l'azione è contemporanea alla intenzione al punto che non esiste la pur minima differenza tra le due.
Quando azione ed intenzione coincidono nel tempo (nel senso che non esiste nessun intervallo temporale tra esecuzione e progetto) entra in funzione una mente diversa. La mente esprime caratteristiche funzionali al tipo di coscienza che ne consente l'utilizzo in tal modo.
Questa mente diversa è in fondo un attributo dell'anima, di quella coscienza che (riuscendo a non generare separazione in sé) di fatto si identifica nell'anima. Ed in fondo è anche superfluo differenziare questa mente dall'anima perché ciò presupporrebbe separazione; anche impercettibile, ma pur sempre un quid di diverso da ciò che è l'anima.


Entrare nel merito di questa mente equivale ad abbandonare la logica per addentrarsi dove le regole fisiche perdono valore perché ne subentrano di diverse che non solo le contemplano, ma le vincolano ad eseguire un determinato processo nella fisicità.


Messa così può sembrare un modo per non illustrare di cosa si tratta, ma è proprio questo passaggio che consente di inquadrare cosa succede quando si pensa di applicare una certa regola alla quale è abbinata una funzione.
Determinati passaggi avvengono in maniera difficile da controllare ma poiché se ne riesce a seguire il processo, se ne deducono regole che possono essere applicate quando si verificano le condizioni che hanno prodotto proprio il passaggio; condizioni che non soltanto sono parte essenziale ma addirittura fondamentali affinché il passaggio avvenga. Un passaggio di stato che avviene in modo forzato deve tenere conto delle condizioni che lo consentono applicando una data regola.


Questa mente entra in funzione allorché le condizioni lo consentono e queste sono in stretta attinenza con regole non fisiche ma che determinano ( in un modo o nell'altro) ripercussioni nel fisico. Di fatto influenzano ciò che poi razionalmente (per la razionalità dell'uomo) diviene campo di indagine conoscitiva.
Nel caso della mente, di questo genere di mente, le condizioni sono mancanza di dilatazione temporale (centratura costante nel presente, sempre) ed un “fermo” della mente ordinaria (che comunque è conseguenza automatica dell'avvenuta centratura). Ma, quando è così, non solo entra in funzione questa mente, viene a “risentirne” tutta la persona perché in automatico si ritrova in uno stato pari alla meditazione profonda pur essendo in piena attività e vigilità. La mancanza di attività della mente ordinaria consente la libera espressione di ciò che sollecitato nel profondo in quanto libero di esprimersi lo fa alle stesse condizioni che hanno consentito alla mente di trasformarsi. Si cresce di livello in maniera contemporanea simultaneamente. Ogni cosa, pur facendo sempre parte della struttura, assume capacità maggiore perché può esprimersi in uno stato più profondo dove la mancanza di inibizioni sia temporali sia ambientali consentono di agire ad di fuori dei vincoli abituali che costituendo schemi di adattamento obbligano a permanere (in questo caso) nella tipica fisicità.


Ciò che però conta è l'insieme omogeneo che ne scaturisce e questo perché si sono venute a modificare le condizioni, se si vuole, più sottili che applicando le loro regole influenzano la fisicità a comportarsi di conseguenza. Si immagini, se così non fosse, a qualcosa di non correttamente tarato dove diciamo la vibrazione della coscienza sostiene quel dato tipo di mente in un corpo però che non adeguato ne risente se non è libero di esprimersi in una sua vibrazione di pari intensità. Una carrozzeria mal tarata perché non è adeguata. Una carrozzeria che non può supportare un certo motore.


Di questa mente particolare c'è da specificare che, proprio perché è tale, è capace di influenzare l'energia soggetta a regole fisiche in quanto riesce ad interagire con la struttura più sottile di cui la stessa energia è composta. Quindi non soltanto una mente in sintonia col suo ambiente (corpo e coscienza) ma anche connessa con l'ambiente esterno perché di pari intensità di ciò che in precedenza ha saputo attivare in se stessa. E comunque differenziare questa mente da corpo e coscienza (vista la nuova realtà scaturita dalla identificazione dell'uomo con l'anima) è solamente un fatto di pura convenienza comunicativa. Di fatto si tratta di illustrare un'unità prendendola a pezzi per semplificare ma lasciandola integra nella consistenza.


Questa mente quindi, quando è attiva (perché attivata da chi riesce a fare il passaggio che trasforma), può ben dialogare a livello sottile con la fisicità (uomo compreso) così da, entrando in risonanza, trasmettere input utili ad un determinato progetto che un piano specifico (ora quello dell'anima) sta portando avanti per riuscire a generalizzare quello che può sfociare in un passaggio di stato collettivo. Del resto più menti “nuove” risuonano ad una certa frequenza, più diventa facile l'aggancio di coscienze che vibrano (esprimendosi) ad una frequenza diversa (quella “normale” per l'uomo) perché l'attrazione che si va ad esercitare assume carattere esponenziale (a livello di intensità comunicativa) nei confronti dell'ambiente in cui si esprimono.
Se l'ambiente ora è la Terra e una condizione è un certo tipo di frequenza della Terra che mutando adegua al suo ritmo ogni cosa (uomini compresi), il compito di questa nuova mente è addirittura agevolato nei confronti di ciò che deve adeguare; perché esprimendosi trova terreno fertile per uniformare le coscienze ad un nuovo e diverso tipo di Terra.