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Mondi paralleli

15 aprile 2008




Per prendere visione di mondi paralleli bisogna adeguare la vista alla percezione di una materia che resta oscura se non viene illuminata. Illuminare la materia oscura vuol dire però concepirla; nella forma e nella sostanza.


Quando si parla di energia bisogna considerare cosa la rende sensibile alla percezione. Tutto è energia ma la maggior parte non viene colta perché non la si percepisce; anche perché non la si concepisce.


Concepire l'energia neutra (neutra quando non è ancora concepita) è un processo in fase di sviluppo legato alla coscienza; allo sviluppo della coscienza.
La coscienza ad oggi non ha risentito più di tanto dell'esigenza di cosa tiene assieme tutto ciò che si vede in modo così stabile. È bastato dare per scontato che un Ente abbia provveduto a renderlo tale.
Evidentemente questo, oltre a creare un distacco incolmabile tra Ente e coscienza, non consente di approfondire aspetti diversi da quelli che vengono imposti come veri e definitivi.
Sviluppare capacità che consentono la presa visione della materia oscura è di fatto un aspetto legato alla coscienza. Alla coscienza di chi intendendo spingersi in tale senso vuole approfondire un tema che può risultare estremamente utile e perfino decisivo nella valutazione di eventi legati proprio ad un flusso energetico che usa tale materia per strutturare dimensioni legate alla evoluzione della coscienza che sempre più si può addentrare nel sottile senza bisogno di una fisicità che lo comprovi.


Energia e coscienza generano una materia simbiotica per entrambe: somma o risultanza delle due tale materia è il mattone con cui si edifica una realtà funzionale al tipo di coscienza. La stessa materia oscura può essere adoperata per fini o scopi diversi perché, sensibile alla coscienza che ne adopera, si adegua alle di lei esigenze; come se da amorfa divenisse animata dal tipo di intenzione della coscienza che la adopera.
Questa energia di fatto è il collante universale perché nel suo stato neutro (neutro per chi non la concepisce ancora, ma essenziale in modo implicito visto che senza collasserebbe tutto ciò che si concepisce in quanto verrebbe meno la funzione applicata alla forma in generale) è un ammasso unico indifferenziato senza bisogno di vincoli e confini i quali riguardano esclusivamente la coscienza e ciò che crede o concepisce.


In pratica si parla di materia oscura quando c'è una coscienza che potenzialmente può usarla, si parla di energia oscura quando la coscienza non concepisce nemmeno che possa esserci vita in funzione dell'inconcepibile (per la coscienza). La possibile presa di visione di mondi paralleli deve prima oltrepassare una cortina buia data proprio dalla materia oscura. Perché in questo modo la coscienza, cominciando a familiarizzare con un suo inconcepibile più prossimo (perché esistente ma non evidente) può slanciarsi verso un successivo passaggio che le può consentire l'immissione in realtà parallele dove l'uso della materia oscura ha prodotto tale tipo di realtà; con una “fisicità ambientale” adeguata al tipo di vita che si sperimenta. La fisicità infatti è funzionale alla coscienza che modella l'energia plasmandola per come è capace di concepire.
Energia e coscienza possono procedere verso piani più sottili (perché meno impregnati di fisicità) quando c'è chi spingendo in tal senso apre verso questo tipo di sperimentazione. Rendendosi così necessario l'approccio diretto alla materia oscura per poterne fruire in maniera funzionale al bisogno che in questo caso è per l'appunto di tipo più sottile perché meno legato alla fisicità e più all'intenzione.
Questo rende possibile l'immissione della coscienza in mondi paralleli, mondi che proprio perché paralleli non si trovano distanti da sé, sono invisibili perché inconcepibili e di diversa densità.


Vedere l'invisibile è di fatto scrutare in un mondo parallelo del quale non si ha percezione perché la propria struttura è adeguata ad altro: commisurata ad una data fisicità ha bisogno di tale fisicità per interagire.