Riconnettersi

 

24 dicembre 2006

Vincere le titubanze e riconnettersi con la propria parte superiore, quella per cui ogni uomo è degno di questo nome, è il traguardo per il prossimo futuro ed ogni cosa deve concorrere per tale realizzazione.


Realizzare se stessi in Terra ha questo scopo. Serve per consolidare la capacità di essere sempre e comunque, qualunque possa essere la condizione in cui ci si ritrova. Qualunque sia la condizione in cui si è, si ha sempre la possibilità di accedere ad un proprio stato più profondo di coscienza che consente di assolvere a ciò per cui si è proprio nello stato in cui si sta facendo quel tipo di esperienza.
Anima che vigila ed interviene quando c'è una richiesta da parte di chi manifesta la capacità di avere acquisito giusta consapevolezza su chi è ad uno stadio più profondo; stadio che può diventare immediato se la richiesta è esaudita. E richiesta che viene esaudita non quando a tutti i costi si vuole diventare, ma quando c'è il merito di saper chiedere.
E questo fa sì che ognuno possa diventare il se stesso che è in uno stato più profondo dell'essere avendone coscienza; acquisendo quella vigilità che gli sfugge quando invece si ritrova sì nella stessa condizione ma per fare esperienza indiretta preparatoria allo scopo.
Acquisire vigilità è svegliarsi ed essere dove prima si era non avendone ancora giusta coscienza.


Il collegamento che unisce le varie dimensioni è di natura più sottile rispetto alla natura in cui si sta operando e che non consente ancora di poter essere in uno stadio più profondo; ma questo collegamento non è nemmeno ancora della natura di tale stadio perché, se così fosse, sarebbe semplice attraversare il confine. Invece bisogna diventare capaci di attivare il collegamento sapendosi rivolgere a chi è nella capacità di poterlo fare perché questa è la sua natura; e che appartiene alla propria parte più profonda che contattata può esaudire la richiesta.


Accogliere, sapere accogliere in sé la propria parte più profonda permettendone la manifestazione, fa perdere lo stato di incertezza (per cui si è in balia degli elementi che condizionano la propria natura) a favore di una sicurezza che deriva dal sopraggiunto stato d'essere determinato da chi ha capacità in merito; capacità su tutto ciò che, fisico, deve servire proprio a propiziare questa unificazione e nient'altro.

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