Coscienza e coesione

22 febbraio 2009

Operare per il cambiamento comporta innanzitutto applicare regole che consentono stabilità. Regole che offrono stabilità a tutti e non soltanto a pochi creando punti di potere. Regole per lo sviluppo di una nuova era, regole molto semplici basate su fratellanza ed equanimità.


Essere fratelli è un vincolo di nascita, deve diventare virtù.
Proclama senza senso usando il cuore? No, futura nuova realtà.
Fonte di confusione perché, essendo tutti uguali, tutti si vorrebbe comandare?
No, perché nessuno comanda.


Chi ha il compito di coordinare non fa altro che esprimere in maniera del tutto naturale il suo stato d'essere. Stato che attrae chi ha bisogno proprio di questa spontaneità che viene donata gratuitamente. Così da diventare attrattivo a sua volta nei confronti di altri ai quali può offrire la spontaneità acquisita e diventata suo stato d'essere. Acquisita perché, il fatto stesso di aver saputo cogliere e concepire quel che gli veniva proposto e offerto dal fulcro attrattivo nei suoi confronti, pone nella condizione – vibrazione che rende capaci di agire per conseguenza; diventando così fonte di attrazione per altri che possono aver necessità esattamente di ciò che si è capaci di offrire.


Una catena ininterrotta che offrendo spontaneità genera attrazione per gradi senza che nessuno debba rinunciare alla sua libertà.
Ognuno esprimendo il proprio stato d'essere è anello di una catena (ininterrotta) che congiunge in modo armonico sia il “superiore” per stato e vibrazione da cui prende, sia lo “inferiore” a cui spontaneamente da. Cosa che genera coesione e stabilità rendendo tutto omogeneo per gradi di intensità; senza che niente abbia a risentire di una attrazione superiore rispetto a ciò che può supportare come suo naturale stato d'essere e capacità.


L'intensità con cui tutto ciò si manifesta è proporzionale e funzionale a quel che si riesce a concepire lungo la via che fa della conoscenza l'asse su cui si sviluppa la vita.




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