Tutto ci porta a confrontarci con il mondo esterno, già la stessa vista ci obbliga a questo. Scoprire che l'interiorità è una dimensione dove a tutti è possibile approdare per cogliere frutti che aiutano anche nel mondo in cui ci si trova potrebbe dare una svolta alla vita stessa. Perché rivolgendosi a chi si è nel profondo di sé stessi si ha la possibilità di interpellare chi ha più conoscenza di noi.

La porta nascosta

La porta che conduce dentro di sé, nel profondo di se stessi, dove per esserci bisogna essere morti perché in una frequenza che il corpo non sopporta e che la mente non capta perché la coscienza non la coglie, la porta interiore, è una realtà che diventa evidente quando si è in grado di concepire che lo spazio non genera distanze ma offre possibilità.
Cambiare frequenza, spostarsi sulla frequenza animica, e quindi sapere superare il limite, la porta invisibile che separa ma allo stesso tempo congiunge l'uomo alla sua interiorità, è possibile solo ad una ben precisa condizione: la porta dell'anima si apre solo a chi è disposto ad accettare l'anima.
Questo comporta impegno e responsabilità; ci si impegna ad agire nell'interesse della collettività assumendosi piena e totale responsabilità nei confronti della decisione presa. Nel senso che una volta deciso, una volta entrati nel nuovo mondo non è più possibile tornare indietro. Si diventa un essere nuovo, diverso: vivo come uomo nella carne ma cosciente di essere immortale perché contemporaneamente vivo nella dimensione animica dove non si muore. Per offrire alla carne con cognizione di causa un messaggio nuovo; rinascita nella immortalità.
 


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