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Altri mondi

5 dicembre 2004

Degli altri mondi non si ha una visione chiara perché manca la consapevolezza della loro esistenza. Li si crede fantastici o soprannaturali, abitati da creature angeliche, perché questo si deduce da racconti di chi nelle sue visioni ha sperimentato tale realtà.

Sperimentare la realtà è una prerogativa di tutti. Ognuno lo fa in funzione delle sue caratteristiche morfogenentiche, della sua condizione e della conoscenza che ha della vita; e lo fa anche in base a ciò che intuisce possa esserci oltre (volendo considerare la vita non soltanto in modo fisico).

Sperimentare la vita permette di conoscere aspetti che la stessa cela ai più perché non ancora in grado di interpretare quello che la natura offre costantemente a chi abbia solo voglia di approfondire la sua conoscenza, senza basarsi su luoghi comini o su quello che, per prassi consolidata, si intende come evoluzione.

Infatti, se ci si spoglia della corazza acquisita per difendere tutto ciò che la propria condizione impone, ci si può facilmente rendere conto che la vita va ben oltre le sembianze e le connotazioni che le si vogliono attribuire. Oltre anche l'ipotetico inizio da cui tutto scaturisce e che colloca il tempo al suo punto zero e lo spazio in una dinamica espansionistica che fa sì che l’universo stesso debba continuare in eterno; pena l’implosione che annichilirebbe la materia in un non meglio definito vuoto che, accogliendola, la farebbe rientrare in un mondo da cui ha tratto origine.

L’ annichilimento lascia perplessi i più (e forse anche tutti) in quanto, sinonimo di qualcosa di indescrivibile che fa perdere completamente ogni identità (senza possibilità alcuna di rifugio in un ipotetico mondo posto a salvaguardia e protezione di qualunque illusione o speranza dichiari che l’oltre è possibile, e che anzi esiste perché la vita non può cessare se c’è un Ente che con la sua potenza l’ ha generata), non lascia spazio né tempo alla propria intenzione per creare il benché minimo futuro (futuro come aspettativa nei confronti di un presente che sfugge perché frainteso ed perché mai completamente considerato e realizzato). Presente che sfugge perché, centrato e sincrono com’è nella sua dimensione, l’uomo può considerare, constatare e produrre solo quello che la Terra gli passa col suo essere viva in un ambito planetario assoggettato a funzioni nelle quali il Sole esprime ed emana la sua consapevolezza.

La consapevolezza del Sole è dativa nei confronti di tutto ciò che gli orbita attorno ed è collegata con ciò che a sua volta è dativo nei suoi confronti. La consapevolezza della Terra è dativa nei confronti di tutto ciò che da lei trae origine ed è di apprendimento (e quindi collegata) rispetto alla coscienza solare. Però in questo particolare momento la Terra sta vivendo un allineamento a livello di coscienza; si sta portando oltre la coscienza solare attraverso la consapevolezza che il Sole le offre se (essa Terra) riesce a produrre delle vibrazioni in linea con un nuovo (per lei) piano dimensionale.

Cosa che la Terra sta facendo. Glielo consente il suo processo evolutivo; processo di avanzamento nei valori che per lei rappresentano il modello di vita da apprendere ed estrinsecare.

E poiché la Terra sta attuando questo passaggio, è ovvio e naturale che trasmetta il suo stato a tutto il suo essere. Automatismo questo che a sua volta si ripercuote sia sul piano fisico della Terra (il suo corpo fisico), sia su quello eterico poiché direttamente influenzato da un cambiamento verso il quale non può opporre resistenza visto che il suo essere (eterico) deriva proprio da ciò che la Terra (la coscienza della Terra) esprime perché così concepisce.

Il passaggio in atto facilita quindi negli uomini il conseguimento di stati d’essere vibrazionali in linea con la nuova realtà che si va a generare. È sufficiente che essi aprano il loro guscio di difesa (costituito da ciò che il normale stato d’essere ha fin qui prodotto in base a regole e leggi fisiche applicate a livello dinamico) e che si affidino alla nuova onda vibrazionale. Onda che la coscienza della Terra riceve ed esporta facendo da filtro (neutro per ciò che concerne il suo vecchio modo di concepire che sta abbandonando perché non più in linea col suo nuovo stato d’essere) nei confronti di tutto ciò (e quindi uomini compresi) che vi si adegua perché in linea con le nuove vibrazioni e frequenze.

Così possono apparire nuovi mondi. Lo permettono le mutate percezioni che prendono in considerazione, affrontano e vivono tutto ciò che di nuovo si presenta sulla sfera terrestre perché questo va a costituire il normale stato d’essere per la Terra. Per questa Terra.

 

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