F M O O

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La casa viaggiante

20 settembre 2002

L’assetto socio politico economico e militare del mondo deve cambiare. La religione resta cosa a sé anche perché attraverso l’ ampliamento della coscienza potrà esserci una visione più chiara della intera realtà.

C’è in atto una trasformazione a livello generale che coinvolge ogni parte del globo. Una specie di ribellione al potere discriminatorio accentrato sui pochi.

La parola d’ordine è Libertà.

Libertà di esistere adeguatamente e dignitosamente tutti senza escludere nessuno. Senza emarginati né tanto meno conflitti etnici e asservimento di popoli.

L’uomo è libero. È un essere libero e come tale deve vivere basandosi sui valori che la concretezza della vita gli offre. Senza disperdere energie per difendersi da un suo simile ma anzi usandole per scopi comuni senza distinzione di casta o pelle.

Questa “utopia” è già in fase di realizzazione, e sempre più frontiere sono destinate a crollare per allargare i confini della pace esercitando veramente il dominio dell’amore.

E ciò non dipende dalle religioni ma dal cuore. Dall’essenza che ognuno possiede in uguale misura e che è totale, non espandibile oltre. Ma da esercitare. Fin tanto che non lo fa, l’uomo non può essere il detentore del suo destino creandosi la sua serenità.

Vivere nel globo comporta delle regole per coordinare l’armonia con l’universo, per rendersi parte attiva e diligente ai fini di interscambi relazionali con quanti dello stesso universo fanno parte.

Perché l’uomo non è solo. Non è l’unico essere degno di rappresentare la vita.

Tutto è vita e questo va non solo compreso, ma anche accettato ed approfondito per esercitare in modo degno il diritto alla vita non soltanto in funzione del proprio pianeta bensì dello universo.

La cooperazione è una componente essenziale dell’universo. Senza tutto procederebbe entro i limiti di ogni singola relatività e, ciò che può sembrare universalità perché coinvolge un intero pianeta, resta una inezia senza sostegni ed aiuti per bilanciare i moti che coinvolgono interi sistemi galattici.

L’intelligenza attiva non può limitare il suo ruolo all’interno di un unico pianeta perché, restando ancorata alla dimensione di relativa appartenenza, riesce a sviluppare solo la coscienza dei sentimenti. Con tutto ciò che comporta ma anche con la separazione che genera.

Sviluppando il concetto dell’amore, e quindi estendendolo ad ogni entità manifesta e non che fa parte dell’universo (ivi compresa ogni forma di vita anche ed in quanto forme minerali e gas allo stato puro), la coscienza si espande a dismisura. Perché, entrando in contatto con l’energia in modo diretto, acquisisce anche tale concetto di vita che ritrova in se stessa viva ed operante poiché l’uomo è composto esattamente da ciò che nell’universo è vita totale.

E ciò che sembra non avere a livello fisico è solo celato per lo appunto in maniera energetica. Perché vivo di una vita che bisogna concepire per farla propria.

Ciò contribuisce in maniera sensibile ad ottimizzare il campo vibrazionale umano rendendolo idoneo alla multidimensionalità verso cui è preposto.

Quando manca qualcosa, quando la percezione non è completa, allora il sistema non è nemmeno adeguato. Ed infatti non è sincrono con il nucleo centrale da cui ogni cosa si diparte e verso cui è anche attratta.

Questa metamorfosi dell’uomo apre non soltanto al suo aldilà facendolo apparire vivo per come è, ma anche all’intero universo (o universi che dir si voglia) perché tutto appare chiaro e concreto. Di una concretezza fatta di spirito e non di materia. Non c’è bisogno dell’energia pesante pur se tutto avviene (e deve avvenire) mentre l’uomo è carne.

La realtà vera va conquistata ma quella relativa (che è vita reale) non va disprezzata o abbandonata. Deve essere in linea con la ragione suprema che vuole che ogni cosa sia libera e diligente del suo stato, così da esserne veramente consapevole.

La consapevolezza d’essere espone il singolo in quanto assoluto perché sa di essere tutto in se stesso sempre, mai scisso dall’ insieme che è l’essenza.

L’essenza che si è e non l’essenza che si ha. E non va equivocato.

È l’io sono impersonale e, come tale, totale ed assoluto dove niente e nessuno può dire È ed intenderlo esterno a se.

Perché anche se si pensa che quest’ È contenga tutto, non lo si è.  Va vissuto, non ipotizzato e basta.

La vita è vita sempre ma nell’ora. Adesso è la vita perché adesso è chi si muove ed agisce per essere la totalità.

La differenza è sottile ma sostanziale. Ed infatti o si è e si è ora, o forse si sarà.

Comunque per costituire questa realtà bisogna per prima cosa migliorare quella attuale.

Occorre equilibrare l’insieme intendendo Terra con Universo e non soltanto uomo con i suoi simili e la natura. Ed anche se questo ultimo è un passo importante e significativo, diventa difficile ed anche improbabile costruire questa nuova realtà se non si amplia la visuale che deve coinvolgere sistemi, galassie ed universi.

Tutto ciò può sembrare fantascienza ma l’intero universo è vita. Viva e reale dove la Libertà evolve per sancire pace e benessere.

È l’era della luce e l’ignoranza va dissipata.

Va creato il mondo affinché la Terra sia in linea con il suo essere presente nell’universo ed i figli della terra hanno il dovere di coalizzarsi per concepirsi vivi in una “casa viaggiante” e non fermi sulla Terra.

È questa la differenza. La Terra è viva e, o l’uomo è in funzione della Terra e tanto basta, oppure è parte attiva della Terra e quindi consapevole dell’evoluzione spirituale che la Terra sta attraversando.

Ciò è sufficiente a generare la differenza tra l’uomo e l’uomo nuovo. L’essere multidimensionale che è libero non dalla nascita, ma  da sempre. Perché contemporaneamente vivo sempre. Ora e sempre.

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