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Consapevolezza cos'è?

30 marzo 2004

 

Ti faccio una domanda. Consapevolezza cos’è?

E tu rispondi in tanti modi. Nei modi che concepisci o che pensi di comprendere.

Ma ne sei consapevole?

Hai, possiedi la consapevolezza per rispondere alla domanda?

Ed allora ti dico.

Consapevole è chi agisce senza chiedersi perché.

Consapevole è l’insieme che manifesta la realtà completa.

Ogni parzialità è coscienza. È parte dell’insieme che cerca di concepire di essere un insieme.

La differenza è enorme. Fuori dalla logica ed oltre il sentire, oltre il concepire. Anche perché si sente ciò che si concepisce e si concepisce ciò di cui si ha capacità.

La consapevolezza è capacità già acquisita.

Come a poter dire che il corpo di un uomo si muove ed agisce perché ha consapevolezza di sé.

Ti sembra strano, inverosimile?

Eppure l’uomo è la manifesta consapevolezza di ciò che è: carne.

Carne che muore e non spirito. Energia di spirito che ha energia per spiritualizzare ciò che è.

Questa consapevolezza non pervade l’uomo.

E nemmeno ciò che l’uomo ipotizza possa essere lo spirito.

Perché c’è una barriera: l’oltre. L’oltre che è oltre se stessi; oltre ciò che si è e che pertanto costringe a diventare. A diventare qualcosa che quando è tale non è più ciò che era prima.

E così scompare, prima ancora di aver preso coscienza di sé, il contemporaneamente essere vivi in ogni parte di sé. Perché mancando la consapevolezza viene meno la sostanza, e senza sostanza non c’è certezza.

Tutt’al più può esserci speranza.

Una labile e tenue speranza che in futuro si possa essere ciò che ora non si è. Perché oltre la propria capacità ad essere. Oltre la portata della propria coscienza che non può, giustamente, avere consapevolezza di ciò che ancora non è.

Tra ora ed ancora c’è l’abisso cosmico fatto d’incertezze e speranze; di illusioni e falsità; di psiche ed amore. Dove amore è solo appagamento verso ciò che non si ha. Verso ciò di cui non si ha consapevolezza.

Ed allora ti chiedi. Consapevolezza cos’è?

Soltanto quello che ancora ti manca. Il divino che è in te.

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