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Nuovi riferimenti

1 ottobre  2003

 

La sensazione di sentirsi estraneo nel proprio ambiente e non ancora inserito nel nuovo ambito dimensionale è del tutto naturale. Vengono a mancare vecchi riferimenti e non ci sono ancora i nuovi. Anzi di questi non si percepisce ancora la natura ed il modo in cui relazionarvisi.

Del resto i nuovi riferimenti mancano perché bisogna costruirli.

Pur essendo evidente che la Vª dimensione esiste già, la gradualità con la quale Terra ed uomo dovranno prenderne possesso implica che la base di costituzione avvenga proprio a livello umano per far sì che il passaggio sia concepibile il più facilmente possibile.

Questa “novità” vibrazionale che gradualmente decongestiona la mente di chi si affaccia nel nuovo mondo, permette l’azzeramento di circuiti che verranno incamerati a livello di coscienza collettiva. Esperienza quindi che la Terra ha maturato e che può essere trasmessa per intero e per via genetica; dove i nuovi figli della Terra si ritroveranno allineati con il sentire della nuova Terra.

Entrando sempre più nei dettagli della fase ascensionale, questo passaggio in coscienza avviene perché la coscienza è matura per riuscire a considerare la vita da un’ottica diversa, e se stessa come facente parte dell’immortalità. Come essere quindi che, preso possesso della sua identità, si sforza ora di integrarsi al meglio delle sue possibilità nella dimensione in cui la vita esprime ed espone l’Amore al di là dei culti, delle religioni e dello stesso misticismo.

Un’ascensione in coscienza ha necessariamente ripercussioni a livello fisico. Non si può infatti convivere in un corpo fisico non opportunamente tarato con il nuovo flusso vibrazionale che la coscienza trasmette a livello di pulsazione.

Questo adeguamento del corpo non avviene soltanto a livello fisico, ma anche e soprattutto a livello emozionale, energetico e mentale.

Stabilire un corretto rapporto tra le varie componenti sottili del corpo fisico è definire proprio una nuova coscienza capace di confrontarsi con quanto di nuovo le viene incontro senza che ciò le sia incombente né tanto meno immanente.

I nuovi circuiti che si attivano (o per meglio dire che già da tempo hanno iniziato la loro opera di ricapitolizzazione dell’energia attraverso appositi pensieri e sensazioni a livello subminale, legate anche agli stati in cui la vigilità dell’uomo è assente), una volta pronti, permettono al nuovo flusso che la coscienza emana di interagire con le parti sottili del corpo (parte fisica compresa) per far sì che le stesse inizino a prendere confidenza così da maturare corrette esperienze. Esperienze che diventeranno, via via, riferimenti per quanto (a livello umano) si va ad incidere nella nuova condizione nella quale la Terra si viene a trovare.

Queste nuove griglie (corpo energetico della Terra, nuovo corpo energetico della Terra trasformata) sono pronte ad accogliere quanto vi si andrà a registrare, senza che però questo risulti e determini più un inconscio, collettivo per l’uomo, bensì coscienza di riferimento comune. Una coscienza unica per uomo e Terra che offre la possibilità di iniziare ad affacciarsi, su nuove basi, in uno spazio che non presuppone il tempo. O per lo meno un tipo di spazio dove il tempo non ne è aspetto duale, ma l’integrazione di una condizione che permette di permeare la profondità dello universo. Cosa comunque che deve passare prima attraverso la conoscenza della propria galassia d’appartenenza e propulsione.

Vista così sembra dover fare la conoscenza con l’immanente del cosmo in maniera quasi terrificante ma, poiché i vecchi parametri non sono più idonei a spiegare ciò che non riuscivano nemmeno ad immaginare, ecco che in automatico vengono azzerati con connesso collasso delle vecchie griglie energetiche di riferimento, corpo energetico della vecchia Terra.

Integrandosi la coscienza dell’uomo ad una Terra che sta considerando, finalmente, il suo viaggio nello spazio e non più soltanto il suo solo moto terrestre e quello attorno al Sole, l’uomo stesso diventa di fatto un viaggiatore stellare che deve esplorare mondi e dimensioni a lui possibili. Un uomo nuovo però, un uomo trasformato nel corpo perché rinnovato in coscienza.

La metamorfosi prevede una corretta centratura in se stessi dove deve essere forte il senso che la nuova coscienza dell’uomo esprime e, per far sì che questo aspetto si concretizzi il più in fretta possibile e non si resti in balia di riferimenti che mancano, proprio per questo ci sarà un avvicinamento a livello di percezione fisica con esseri di Vª dimensione che, mostrandosi e dialogando, potranno meglio fornire chiarimenti sulla portata del fenomeno stesso.

Tutto si allinea perché tutto si ricompone, anche se per attuarlo bisogna che chi lo vuole percorra quell’inconscio collettivo terrestre che tanti hanno già superato ascendendo nella nuova dimensione.

Mentre a livello di pianeta il cluo lo si avrà in seguito, a livello individuale questa ascensione è già in pieno svolgimento; anche perché saranno proprio costoro e quanti altri si uniranno a far precipitare il vecchio su se stesso esalando il nuovo.

Il nuovo uomo è già una realtà ed egli stesso ne sta prendendo coscienza proprio perché inizia a sperimentare se stesso su basi nuove, con aperture nuove e fisicamente trasformato perché coerentemente centrato con i suoi corpi che costituivano vita in dimensioni parallele.

Per dimensioni parallele bisogna intendere che tutto ciò che costituisce la realtà è già realtà. Non c’è bisogno del tempo per far sì che così sia. Questo è solo un concetto – obbligo dimensionale che però non vincola la realtà ad essere tale.

La coscienza è l’esploratore che visita i mondi e li anima in funzione di come si immedesima in ciò che osserva. L’esperienza che compie è la misura della sua coscienza; della capacità che ha di osservare, dialogare e proporre senza restare irretito (e quindi influenzare restandone “vittima”) nell’oggetto della sua attenzione.

Per capire bene quest’aspetto bisogna ritornare sulle dimensioni parallele, che sono tali perché la coscienza uomo non ha ancora maturato la capacità di integrarle bene in sé senza dovere fare la necessaria esperienza. La sta facendo ed è ora nella fase in cui può effettuare il passaggio. Può portarsi oltre avendo concepito che ciò che osservando aveva vissuto, è ora suo e le appartiene.

Le dimensioni parallele, dunque, rappresentano la possibilità di vita che l’uomo ha quando si relaziona con i mondi con i quali i suoi corpi sottili sono interconnessi ed agiscono.

Il fatto che l’uomo fisico (di carne) non abbia ancora tale condizione completa è la lacuna da colmare. Cosa questa che “in parallelo” permetterà ai corpi sottili di maturare un’esperienza integrante nella carne trasformandola e trasformandosi.

Metamorfosi che permette ed anzi obbliga ad una coscienza che si ritrova ad essere in linea e coerenza armonica con i corpi fisici e sottili della Terra che a loro volta sono interconnesi nell’intelaiatura cosmica che sorregge la galassia (dove per sorreggere non bisogna intendere qualcosa che fisicamente regge, ma lo involucro che fa da culla all’espansione di ogni coscienza quando sta considerando se è capace di contenere in sé l’interezza di ciò che concepisce, e quanto invece ancora le sfugge se decide di fermare la sua osservazione).

Qui però si va in un ambito diverso, mentre ora lo sforzo attuale è quello della interazione che produca la consequenziale presa di coscienza da parte dell’uomo per far sì che, riuscendo a guardarsi dentro, concepisca, capisca e viva quello che “vede” fuori.

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