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Paura della morte

25 novembre 2004

Tutti uguali. Di fronte alla morte tutti uguali perché nessuno può esimersi dall'affrontare tale passaggio.

Eppure il modo di affrontare la morte cambia ed è diverso per ognuno. Ognuno cerca a suo modo di prepararsi all'evento. C'è chi lo fa serenamente, chi con angoscia, chi con noncuranza. Anche se ciò può avvenire ed avviene a livello inconscio, oltre la razionalità, in una struttura dell'essere che è oltre la mente; dove la ragione non ha tanta presa. Si tratta infatti di considerare se la vita continua o meno e la risposta o non c'è, o appartiene alla fede, oppure se ne deve avere certezza.

Ed in ogni caso la mente non può agire perchè non ha ancora sperimentato l'evento. Le mancano le basi per una elaborazione che, pur se logica e razionale (quella che la mente può produrre), non è reale fin tanto che resta soltanto un presupposto.

L'uomo vivendo si prepara alla morte, non alla vita. L'oltre, la vita nell'oltre è per lui miraggio o semplice speranza. Oppure è convinzione di chi crede che così sia ma in fondo lo spera soltanto perchè non ne ha certezza..

Sperimentare la vita nel dopo morte (mentre si vive la vita prima della morte) non è facile.

Eppure è il compito. Il compito assegnato all'uomo affinché concepisca l'immortalità. Senza limitarsi a comprendere ma a concepire; sperimentando. Perché solo l'esperienza da la misura della realtà: anzi la crea.

La realtà è tale perchè c'è chi la scrive. C'è chi imprime chiaro il suo segno che, pur in apparenza poco rilevante, lascia una traccia indelebile in una struttura energetica che li conserva tutti (i segni) e che deve trovare il suo giusto equilibrio.

Nella realtà terrestre questa struttura energetica è il corpo eterico della Terra. Terra che non è fine a se stessa perchè appartiene ad un corpo energetico superiore dove il Sole esprime la sua datività informandola (la Terra) che oltre c'è dell'altro. Molto di più di quanto lei sia riuscita a concepire e che le sfugge perchè non osa affacciarvisi.

Non osava, perchè la Terra ora lo sta facendo. Sta attraversando lo strato della coscienza solare riassorbendo al contempo il suo corpo eterico; fondendo l'eterico col fisico per meglio affrontare la nuova realtà. Per scriverla questa realtà; per imprimerla in una stringa dimensionale che in sé abbraccia molto. Troppo se addirittura si pensa a cosa il cosmo nasconde alla vista umana dotata soltanto di una certa gamma di penetrazione e basta.

Perché l'uomo oltre non va. Non ha la coscienza per farlo, e per gli uomini questa non è ancora realtà. Lo sarà.

 

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