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Psichismo

14 febbraio 2002

La forma pensiero, alimentata, produce lo psichismo.

Un’entità psichica non si riproduce per via genetica, ha bisogno di uno spazio mentale per potere esistere. Se vogliamo per potere esercitare la sua soggettività.

Quando si sviluppa un fenomeno di psichismo lo stesso è molto articolato e quasi mai riguarda una singola forma pensiero perché la stessa si avvale dell’ausilio di altre forme pensiero per meglio evidenziare la messa in opera di una qualunque manifestazione.

Questo è un argomento estremamente delicato perché comunque riguarda la generalità degli individui i quali, senza rendersene conto, generano da loro stessi proprio quelle forme pensiero che (anche se sono parto spontaneo della mente che col suo stesso essere le attrae, le alimenta, ne fa sorgere di nuove ed in definitiva dà loro la possibilità di vivere in un contesto mentale sia pure per un periodo molto ma molto limitato) poi risultano assillanti o che addirittura producono vere e proprie ossessioni.

Quando una forma pensiero “viene presa in considerazione” è come se venisse richiamata in vita da un suo stato amorfo o per lo meno inanimato. Come dire che, pur esistendo, non è viva (per lo meno nel contesto che poi la prende in considerazione) fin tanto che non viene animata da qualcuno.

Il campo d’azione è mentale per cui, a livello energetico sottile, avvengono scambi e variazioni di contenuti mentali che permettono la formazione di forme pensiero sempre più complesse ed appropriate all’uso che se ne intende fare.

Una forma pensiero la si può equiparare ad un’idea la quale, prendendo “corpo” nell’essere che la detiene; modifica il concetto portante dell’essere stesso in maniera funzionale a quanto l’essere medesimo concede ed offre con il suo atteggiamento.

Del resto forme pensiero complesse sono anche gli esseri psichici che alimentano il piano eterico superiore (rispetto alle forme pensiero molto semplici), rifugio e dimora per quanti, dopo la morte fisica, si riscoprono ancora vivi in una natura diversa e più sottile rispetto a quella organica.  

Il piano eterico è il contenitore dell’energia mentale ed è parimenti scuola di consapevolezza perché da la possibilità alla ragione di potere affermare la sua capacità nell’auto determinazione.

Se vogliamo è il piano in cui l’io (a qualunque livello perché qui anche il pur minimo pensiero è un io) deve gradualmente prendere coscienza di appartenere a qualcosa di più grande che non lo sovrasta ma diventa essere se consapevolizza in sé che, proprio perché qui tutto è energetico mentale, può essere contenitore (egli piccolo pensiero) di tutto ciò che lo contiene.

Ma questo produce degli effetti collaterali perché, sulla strada alla scoperta di sé nel piano eterico, ogni cosa intende affermare il suo essere volendolo offrire agli altri (in modo comunque sempre egoico) vista la facilità con cui (a livello mentale e quindi di pensiero) tutto è praticamente semplice e realizzabile.

Il campo eterico (per lo meno questa parte) per potersi sviluppare meglio deve soggettivare il suo stato trasferendolo nella fisicità per (poi) poterlo oggettivare su un piano superiore, ultrafisico e prospiciente allo spirito.

Ne consegue che, a livello fisico, chiunque risente delle interferenze che questo piano produce nella mente.

Si tratta ora di capire come regolarsi e di conseguenza agire quando qualche forma pensiero diventa stabile nella mente di chi, proprio perché l’alimenta con l’energia che le dedica, ne subisce la influenza fino a risultare assoggettato da questa energia che ne vincola comportamento ed appagamento a livello mentale.

Si tratta di cominciare a saper distinguere prima tra forme pensiero e forme pensiero per poi spostarsi su quei piani di coscienza effettivamente dativi nei confronti della fisicità. Per arrivare così gradualmente all’anima, vero contenitore di tutto e che è in ogni essere.

Lo psichismo insomma va interpretato, oltre che valutato attentamente. Per non incorrere in facili esaltazioni e preconcetti rifiuti.

È anche questa una porta da aprire che fa scuola perché aiuta a distinguere e fa rendere conto che lo psichismo può ben essere confutato dalla semplice mente logica poiché, se ben esaminato, lo si costringe ad esaurire l’energia che lo alimentava e, fatto ciò, si sgonfia. Scompare così come era arrivato.

Bisogna comunque essere attenti e saper veramente verificare sia il senso delle manifestazioni, sia il tipo di messaggio che viene proiettato, la cui natura è molto spesso causa di difesa ad oltranza da parte di chi, ricevutolo (il messaggio), crede di dover diventare l’esecutore materiale dello stesso.

Un mezzo è uno strumento che deve “agire” senza frapporsi, sia egli vigile o in trance: tutto ciò che ne consegue lo riguarda nello stesso modo in cui riguarda chiunque venga a conoscenza del messaggio stesso.

Il fatto poi che, per assonanza, il mezzo riceva ciò verso cui è conforme, non deve essere un merito, bensì una riflessione per comprendere dove e quali sono i suoi limiti e, nel tempo, i miglioramenti che questo contatto ha prodotto a livello di messaggio e nella vita.

Ma la vita riguarda la voglia di crescita del mezzo stesso che, se vuole, va avanti, oppure può continuare a vivere ed appagarsi di sole forme pensiero. Spesso autoalimentate.

 

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