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Trasformazione animica

 

8 agosto 2004

 

Volgere lo sguardo, o meglio l’attenzione, verso parti inesplorate del proprio essere conduce, quasi per magia, a profondità insospettate; vere e proprie porte per l’accesso a reami sconosciuti.

 

Accorgersi che tali reami sono dentro di sé è la chiave che consente la trasformazione animica. Chiave che permette di considerare se stessi quali percettori di una sensibilità particolare che è vita vera e viva non legata a leggi fisiche ma a regole cosmiche universali.

 

Capire questo significa addentrarsi verso la conoscenza e l’approfondimento di tali regole così da poter partecipare alla vita a livello cosmico. Gradualmente, in varie fasi coordinate così da potere, man mano, assaporare un genere di vita che attiene all’immortalità dell’essere ed alla sua presenza operativa a livello planetario, galattico e cosmico.

 

Tutto ciò fa parte di un organigramma dichiarato e ben preciso dove, superata la incognita che la morte rappresenta per l’uomo, è normale conoscere e definire i propri compiti nell’ambito della crescita proiettata verso un sempre maggior grado di consapevolezza.

 

La consapevolezza detta, per l’appunto, i parametri entro i quali è possibile approfondire la conoscenza.

Le dimensioni rappresentano vere e proprie scuole che istruiscono ad apprendimenti superiori che immettono sempre più nella profondità dell’essere unico.

 

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